L’altro giorno, in spiaggia, vediamo che una grossa barca da turismo lancia quel segnale che lascia la scia di fumo. Il signore che gestisce il bagno se ne accorge per primo e chiama la capitaneria di porto. Intanto qualcuno tira fuori un binocolo e tutti cominciano a passarselo. La persona al telefono spende parecchio tempo con la capitaneria, e intanto si vedono delle altre barche che si avvicinano a quella in questione, ma dopo averla quasi raggiunta se ne vanno senza fermersi lì.
Tutti ci interroghiamo sul perché e sul per come, ma non abbiamo nessuna risposta. Dopo un po’ dalla barca comincia ad uscire una fumata, come quella di un motore che non riesce a partire. Altre barche vi si avvicinano, ma poi si allontanano. Alla fine, dopo forse un’ora, la barca riesce a partire e continua la sua rotta come se niente fosse successo.
Dopo circa un’ora arriva una telefonata, al bagno, da parte del capitano di quella nave. Dice che ringraziava tutti per il tentativo di dare aiuto, ma si trattava solo di una esercitazione, cosa che sarebbe stata testimoniata (così ha detto il capitano) dal colore del fumogeno, che era a metà tra l’arancio e il rosa.